sabato 15 febbraio 2014

La recensione di Doctor Sleep


Avevo deciso di parlare soltanto di letteratura per ragazzi in questo blog, ma ho voluto fare un'eccezione per un titolo davvero importante. Si tratta dell'attesissimo seguito di Shining, firmato dal maestro dell'orrore Stephen King: Doctor Sleep, pubblicato in Italia da Sperling & Kupfer. Il romanzo è uscito poche settimane fa e, com'era prevedibile, è saltato immediatamente in cima alle calssifiche dei libri più venduti. 
Vi propongo qui di seguito la sua recensione. Questa volta non sono stata io a scriverla, ma la mia amica Maria Chiara Dal Cero, della quale trovate una biografia in fondo all'articolo.

Siamo catapultati di nuovo all'Overlook Hotel. Ancora le antiche ombre e paure di un bambino. Dan, chiamato con amore Doc dai genitori. Non solo da loro, anche da Dick Halloran, il cuoco, che nulla sapeva di loro. Lui che condivideva in parte i poteri “psicologici”di Dan e ai quali aveva dato un nome: la luccicanza. 
Dopo una prima panoramica dalle tinte tipiche del primo romanzo Shining, Stephen King ci catapulta in una nuova esperienza: Dan è cresciuto insieme alla madre e a un amico, Dick, senza dimenticare l'amico immaginario Tony.
Il libro, in tutta la sua estensione, ha continui salti temporali in progressione che portano il lettore in una sorta di coinvolgente romanzo di formazione di Dan, formazione che non si fa mancare alcuna esperienza: dall'alcol, al sesso con una giovanissima sconosciuta, alla cocaina e alle zuffe nei bar. Una marca caratteriale che ricorda molto un altro dei Torrance, il padre Jack, continuo modello di confronto nella mente di Dan. 

Alla ricerca di una tappa in cui mettere radici almeno per un po', il giovane cresce e si lascia alle spalle le apparizioni inquietanti dei fantasmi dell'Overlook grazie all'aiuto di Dick e in questo scorrere irrequieto del tempo dimentica anche Tony. Ma talvolta, il libro in questo senso insegna, ciò che era rimasto chiuso e serrato nella parte più recondita della mente risale in superficie: Tony ricompare. Una ricomparsa che si rivelerà per una volta benefica: Dan si stabilizza in una cittadina di montagna, segue le riunioni degli alcolisti anonimi e sarà maestro nel gestire i poteri della luccicanza ad una ragazzina, Abra, che sembra avere facoltà di luccicanza molto più forti e violente di lui. 




Il lettore è del tutto coinvolto in una storia avvincente tra il paranormale e il fantastico, che cerca in tutto il romanzo di rimanere ancorata alla realtà della vita quotidiana. In questo percorso Dan trova anche la sua missione: lo chiamano Dottor Sonno. Grazie all'aiuto di un gatto che percepisce i malati terminali nell'ospizio dove lavora, Dan trasforma la morte dei pazienti in un passaggio silenzioso attraverso il sonno e il ricordo. Resta però un problema che dilaga come una storia separata (destinata chiaramente ad unirsi) in tutta la narrazione: il Vero Nodo. Questo gruppo che a prima vista sembra composto da persone del tutto umane, ha in realtà alcune caratteristiche particolari tra le quali quella di avere la possibilità di vivere molto a lungo e di ringiovanirsi. 
Non stiamo parlando dei soliti vampiri succhia sangue o zombi a metà tra la vita e la morte, ma di un clan che, in un'apparenza del tutto simile a quelli che loro chiamano bifolchi, si nutrono di vapore, di luccicanza. Inutile quindi dire dove si trovi il problema. 

Il risultato è un romanzo permeato di colpi di scena che non deludono l'aspettativa del lettore. Tra tratti sub-urban e fantasy si snoda una storia, quella di Dan, che nasce dalla curiosità stessa di Stephen King negli anni. È proprio l'autore che si interroga su Dan, che ovviamente è cresciuto dal 1977, quando era stato partorito dalla mente di un folle scrittore. Dan non può aver terminato la propria vita letteraria in coincidenza con la scomparsa dell'Overlook Hotel. Questo libro lo riporta in vita, ancora. 

VOTAZIONE

L'idea: 7, perché per alcune immagini e alcuni dettagli l'autore è stato poco originale.
Intreccio: 8
Stile: 10

Maria Chiara Dal Cero
Frequenta il secondo anno di Lettere Classiche, è appassionata di letteratura, arte e tutto ciò che riguarda l'antichità. Ha pubblicato varie volte i suoi racconti, ma si dedica soprattutto alla poesia. Nell'ottobre 2012 ha pubblicato il suo primo libro Percezioni, emozioni, dimensioni, edito da Montecovello, in cui alle sue poesie sono abbinati alcuni dipinti in un interessante connubio artistico. 


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