mercoledì 27 giugno 2012

Hunger Games: perché piace?


Ciao, ragazzi. Ho appena finito di leggere il primo libro di Hunger Games, una serie della quale sicuramente avete sentito parlare. Se non per la trilogia, scritta dalla statunitense Suzanne Collins, per il film che ne è stato tratto, apparso nelle sale cinematografiche poco tempo fa.
Conoscevo questo romanzo (edito in Italia da Mondadori) già da qualche anno, ma non l'avevo ancora letto. Alla fine mi è capitato di guardare prima il film, che devo dire mi è piaciuto molto.
Per chi ancora non conoscesse la trama, Hunger Games è un romanzo “distopico”, ovvero ambientato in una società indesiderabile. La protagonista Katniss vive nel distretto 12, uno dei più poveri della nazione di Panem, la quale è governata dalla opulente e crudele Capitol City. A seguito di una ribellione contro il potere centrale, persa dai distretti, Capitol City ha stabilito che, ogni anno, un ragazzo e una ragazza per distretto vengano scelti, tramite estrazione, per partecipare agli Hunger Games, una sorta di reality show con in palio la sopravvivenza. Un solo tributo può essere il vincitore e tutti gli altri devono morire. Katniss si offre volontaria in sostituzione della sorellina Prim. Per affrontare l'arena e gli avversari è costretta a tirare fuori tutta la sua grinta e le sue doti di cacciatrice.
Subito dopo aver visto il film, ho letto il romanzo. Molte persone che, a differenza di me, avevano prima letto il libro e poi guardato film, mi avevano detto che avevano preferito il romanzo. Questo perché nel film alcuni personaggi, secondo loro, rimanevano un po' nell'ombra: come Gale (il compagno di caccia di Katniss) e Peeta (il tributo maschile estratto nel distretto 12 insieme a lei). In effetti, dopo aver letto il libro, l'ho notato anch'io. Idem per alcune vicende, legate al passato dei protagonisti, che nel film risultano appena accennate e poco chiare. Per esempio l'incidente alla miniera che ha ucciso il padre di Katniss, o l'episodio del pane che Peeta getta alla ragazza per pietà. Nel complesso, però, ho trovato il film convincente e molto ben realizzato.
Ma che cosa è piaciuto così tanto, ai lettori e agli spettatori di Hunger Games, da trasformare questa storia in un fenomeno di successo mondiale? Mi sono interrogata a lungo in merito. A mio parere è stato un mix di diversi elementi. Innanzitutto il piacere, condito con un pizzico di orrore, di riflettersi in una società che ha alcuni elementi in comune con la nostra: l'ossessione per i reality show, prima di tutto, che la Collins nella sua storia ha portato all'estremo. Poi il carisma di Katniss. Il suo carattere forte si contrappone alla dolcezza dei suoi sentimenti, sia verso la sorella, sia nei confronti di Peeta. Katniss è un personaggio realistico, umano, credibile. Ma la vera carta vincente, secondo me, è l'azione. L'azione tiene il lettore incollato al libro fino all'ultima pagina. Un susseguirsi di colpi di scena, raccontati con una scrittura semplice e moderna.
Hunger Games è un'avventura tutta da scoprire. E personalmente non vedo l'ora di leggere i due volumi successivi!

4 commenti:

  1. Mi è piaciuto molto... e come sempre ho preferito il libro al film... sono convinta che ci sono elementi (che tu hai addirittura evidenziato) che vengono trascurati o comunque non vengono espressi nella loro interezza e complessità. Ma questo vale per tutti i film tratti da libri. Non è possibile riprodurre tutto quello che uno scrittore riesce ad esprimere nel suo romanzo.

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  2. Sono assolutamente d'accordo, credo sia per lo più un problema di "spazio", nei film gli sceneggiatori sono costretti a condensare tantissimi eventi in poco tempo. A volte ci riescono in modo discreto (come secondo me in questo caso), altre volte fanno dei disastri! :)

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