Cosa deve fare un aspirante
scrittore per entrare nel mondo della letteratura? Qual è il giusto
approccio all'editoria per ragazzi? Come si scrive una buona storia?
In
occasione di "Lucca Comics & Games", ho rivolto queste
domande a un esperto del settore: Pierdomenico
Baccalario.
Sicuramente avrete già sentito parlare di lui, dato che è autore di moltissimi libri per ragazzi, tra cui le serie Ulysses
Moore
e La
Bottega Battibaleno (Piemme).
Pierdomenico Baccalario |
Se sognate di diventare scrittori e volete avere dei consigli da un professionista, leggete questa intervista, vi tornerà utile.
Secondo
te, quali sono gli ingredienti giusti per scrivere una buona storia
per ragazzi?
Una
buona storia dev'essere vagamente diversa dalle altre: vagamente,
perché se è troppo diversa non va bene. Poi bisogna “far fuori i
genitori”, in senso buono. I ragazzi devono agire in prima persona.
Non è certo un caso se i protagonisti di molte storie famose sono
orfani, basti pensare a Pippi
Calzelunghe,
che inizia proprio con la frase: “Pippi viveva senza genitori e non
era poi così male”.
In quest'epoca, piena di libri con schiappe e
ragazzini imbranati, la cosa migliore è forse scrivere storie con
protagonisti positivi e capaci.Che tipo di lavoro svolgi all'interno di Atlantyca?
Atlantyca è una factory di
storie e io sono il direttore del publishing, ovvero faccio il talent
scout. Parlo con le persone e cerco di capire che tipo di storie
potrebbero raccontare, non lavoro direttamente sulla scrittura. A
volte qualcuno mi racconta una storia, senza rendersi conto di averla
in mano. Per esempio c'era una ragazza, qualche tempo fa, che voleva
scrivere una storia fantasy molto complicata. Parlando insieme a lei
ho scoperto che faceva scherma medievale e che aiutava bambini
autistici, così le ho proposto di scrivere quella storia. Lei mi ha
ascoltato e la storia è stata pubblicata da Piemme.
Qual è la differenza tra scrivere una storia per ragazzi e scrivere una storia per adulti?
La differenza è il linguaggio.
Puoi raccontare qualsiasi storia a qualunque tipo di pubblico, basta
scegliere le parole giuste. I ragazzi si annoiano facilmente e con
grande velocità, quindi bisogna usare con loro un ritmo narrativo
forsennato e poche parole, un linguaggio molto diretto.
I
ragazzi di oggi leggono poco?
Il mercato dei libri per ragazzi
è ottimo in Italia e negli ultimi anni ha perso
meno rispetto al mercato per adulti. Dagli anni sessanta a oggi, però, il numero dei lettori è rimasto quasi uguale. Non è calato e neanche aumentato, perciò mi chiedo: a cosa è servito fare promozione in tutti questi anni? Oggi i libri vengono venduti nei supermercati accanto alla patatine, eppure... Forse sarebbe il caso di tornare ai vecchi sistemi, al buon vecchio librario che sa consigliarti.
meno rispetto al mercato per adulti. Dagli anni sessanta a oggi, però, il numero dei lettori è rimasto quasi uguale. Non è calato e neanche aumentato, perciò mi chiedo: a cosa è servito fare promozione in tutti questi anni? Oggi i libri vengono venduti nei supermercati accanto alla patatine, eppure... Forse sarebbe il caso di tornare ai vecchi sistemi, al buon vecchio librario che sa consigliarti.
I ragazzi di oggi non leggono
poco, ma a un certo punto smettono. Forse, a un determinato livello,
la letteratura non funziona più. Oppure i ragazzi hanno troppe cose
da fare e non trovano più la lettura così interessante. Oppure non
pensano che i libri siano importanti per crescere, visto che gli
adulti non leggono. O vengono travolti dagli ormoni, in epoca
adolescenziale, e perdono interesse per la lettura senza capire che
un buon libro a volte ti può insegnare molto sul sesso.
Quali consigli daresti a un aspirante scrittore?
Scrivetemi. Sono sempre alla
ricerca di buoni libri e soprattutto di belle persone. Ho creato un
gruppo di scrittori e seguiamo una filosofia che mi piace molto.
Lavoriamo tutti insieme sulle storie, senza la paranoia di proteggere
le nostre idee ma regalandocele a vicenda. Per esempio organizziamo
delle cene. A volte uno di noi arriva con un'idea e gli altri lo
aiutano a svilupparla.
Agli
esordienti consiglio di scrivere agli editori, perché non è vero
che non rispondono. Se non rispondono vuol dire che probabilmente non
hanno ricevuto una buona storia. Uno dei migliori libri che uscirà
il prossimo anno è Il
volo dell'asso di picche.
Prima di questo libro, l'autore ne aveva scritti altri quattro, senza
trovare un editore. Con questo voglio dire che i libri non pubblicati
sono comunque esperienza. Io stesso ho scritto all'inizio dei libri
che sono rimasti nel cassetto.
Poi consiglio di provare a
contaminare un po' il mondo della scrittura con altri mondi, per
esempio quello dei videogiochi o del cinema.
Per
finire, un consigli di lettura: leggete Wool,
edito da Fabbri, perché è meraviglioso.
Di cosa parla La Bottega Battibaleno?
Di cosa parla La Bottega Battibaleno?
È
una serie composta da quattro volumi. Qualche mese fa è uscito il
terzo libro, dal titolo La mappa dei passaggi e
ho da poco consegnato all'editore il quarto, che dovrebbe concludere
la serie. La Bottega Battibaleno è una storia ambientata in un
paesino della Scozia, Applecross, che esiste davvero. Se ci capitassi
penseresti che lì non può non esistere una Bottega Battibaleno,
perché è davvero un posto magico. Ci sono un pub, quattro case e
una chiesetta di fronte a una bellissima baia, ma per arrivarci
bisogna essere ottimi guidatori (c'è persino un cartello apposito
che lo segnala!).
La
Bottega Battibaleno è un negozio che si occupa di riparare oggetti
magici. Ogni
99 anni la sua gestione viene contesa tra sette famiglie. La
proprietaria Aiby Lily e il suo amico Finley devono difenderla dai
terribili Askell, la famiglia più cattiva del paese.
A quali altri progetti stai lavorando?
Sotto
Natale uscirà il tredicesimo libro di
Ulysses Moore,
con cui verrà rilanciata la saga. Il mondo di Ulysses
somiglia molto a quello de La
Bottega Battibaleno.
Anche se le due collane sono completamente diverse, si può dire che
l'universo immaginario sia lo stesso.
Sto
inoltre pubblicando il mio primo libro illustrato. Uscirà l'anno
prossimo con Salani e il titolo non è ancora stato definito. Forse
sarà Un
drago in salotto.
Parla di una famiglia un po' particolare, dove principe e principessa
litigano e si separano. Così, quando arriva il drago per combattere
lui e rapire la lei, non trova nessuno. Trova invece una bambina che
gli domanda cosa sia e, colpo di scena, la principessa si innamora
del drago. È
un modo per raccontare ai bambini di oggi che non c'è nulla di male
ad avere un genitore adottivo.
Questa intervista è stata pubblicata anche sul sito Fantasy Magazine.
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