domenica 12 gennaio 2014

Tutti uniti per Scarlett

Quando un lettore inizia a leggere una storia, inconsciamente sa che prima o poi scoprirà
come proseguirà e soprattutto come si concluderà. Giusto? Sbagliato. Purtroppo, a volte, le saghe vengono interrotte dalle casa editrici per vari motivi. Così il povero lettore, che si era affezionato ai personaggi, si era appassionato alle loro vicende e attendeva col fiato sospeso di scoprire l'epilogo dell'avventura, rimane deluso, frustrato, ingannato. 
Al di là dei motivi commerciali che spesso sono alla base di simili decisioni, un editore dovrebbe "tutelare" i suoi clienti. Non credete? E' una questione di fiducia e rispetto. Quando un editore pubblica il primo volume di una saga (e per saga intendo una serie di volumi concatenati tra loro), si assume una responsabilità. Chi non vuole farsi carico di quest'onere, dovrebbe lasciar perdere le saghe e pubblicare solo romanzi auto conclusivi.
Dopo questa premessa generale, entro nello specifico segnalandovi il caso della serie Scarlett dell'autrice italiana Barbara Baraldi. Dopo la pubblicazione dei primi due volumi, che hanno riscosso un buon successo tra il pubblico, la saga è stata sospesa dalla casa editrice Mondadori. Il motivo? La collana a cui apparteneva la serie, la "Shout", è stata chiusa. 

La Baraldi non si è mai arresa di fronte a questa ingiusta sospensione, tantomeno lo hanno fatto i suoi fans. Proprio da loro è partita un'iniziativa pro-Scarlett che sta cercando adesioni tramite i social network. Un gruppo di lettrici, provenienti da regioni diverse e che non si conoscono tra loro, ma che sono accomunate dall'amore per i libri, hanno creato la pagina Facebook: "Alza la mano se anche tu vuoi leggere Scarlett 3". 
Con questo passaparola, l'autrice e le sue fans intendono convincere l'editore a trasportare Scarlett in una nuova collana. Così sarebbe finalmente possibile la pubblicazione dell'atteso terzo volume. Per supportare l'iniziativa basta un semplice click alla pagina Facebook. Un gesto che, oltre ad aiutare la causa di Scarlett, a mio avviso può anche far capire agli editori che i lettori non vanno ingannati o delusi, ma che hanno sempre il diritto di conoscere il finale di una storia.

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